PARROCCHIA

PARROCCHIA DI SANTO STEFANO
Via Manzoni, 2 - 28021 Borgomanero (NO)
Tel. 0322/834396
C.F. 82002210035 - P.IVA 01347530030

ORARI SANTE MESSE:
da lunedì a venerdì: ore 9.00 in Parrocchia
martedì e venerdì: ore 18.00 in Casa Famiglia
Sabato: ore 17.00 al Colombaro; ore 18.15 in Parrocchia
Domenica: ore 8.30 e 10.30 in Parrocchia 

> Elenco date Anno Pastorale 2013-2014

BOLLETTINI  PARROCCHIALI:

> Bollettino parrocchiale n° 314 - maggio / giugno 2015
> Bollettino parrocchiale n° 313 - marzo / aprile 2015
> Bollettino parrocchiale n° 312 - dicembre / gennaio / febbraio 2014-2015
> Bollettino parrocchiale n° 311 - ottobre / novembre 2014
> Bollettino parrocchiale n° 310 - luglio / agosto / settembre 2014
> Bollettino parrocchiale n° 309 - maggio / giugno 2014
> Bollettino parrocchiale n° 308 - marzo / aprile  2014
> Bollettino parrocchiale n° 307 - gennaio / febbraio 2014
> Bollettino parrocchiale n° 306 - novembre / dicembre 2013
> Bollettino parrocchiale n° 305 - settembre / ottobre 2013
> Bollettino parrocchiale n° 304 - luglio / agosto 2013
> Bollettino parrocchiale n° 303 - maggio / giugno 2013
> Bollettino parrocchiale n° 302 - marzo / aprile 2013
> Bollettino parrocchiale n° 301 - gennaio / febbraio 2013
> Bollettino parrocchiale n° 300 - novembre / dicembre 2012
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La Chiesa Parrocchiale
Brevi cenni tecnici tratti dal volume  “Santo Stefano e la sua chiesa” (1933)

L’idea della nuova chiesa nacque agli inizi del novecento, il progetto fu affidato all’architetto Stefano Molli di Torino.
Nel giugno del 1913 don Luigi Godio pubblicò un bollettino parrocchiale col quale, ringraziando per le offerte raccolte in favore della costruzione della nuova chiesa, dava il resoconto preciso delle stesse.
Il progetto di esecuzione fu firmato nel settembre del 1914, ma la scomparsa prematura di don Godio, avvenuta il 16 dicembre 1922 a soli 45 anni a seguito dell’epidemia di spagnola, gli impedì di portare a termine la sua imponente iniziativa.
L’eredità da lui lasciata fu raccolta dal suo successore, Monsignor Luigi Lucchini, che diede vita al progetto a partire dalla benedizione della prima pietra avvenuta il 1° settembre 1929 fino al termine dei lavori con la consacrazione avuta luogo il 16 settembre 1933.
Se i lavori di costruzione della chiesa sono stati portati a termine così bene lo dobbiamo anche alla sua tenacia, alla sua costanza, alla sua caparbietà;  seguì personalmente tutti gli eventi legati alla realizzazione della nuova chiesa, tenendo i rapporti tra chi eseguiva i lavori e chi li dirigeva (l’ing. Molli che risiedeva a Torino) sollecitandone la presenza quando lo riteneva necessario, sottoponendogli problemi pratici e talvolta anche ipotesi di soluzione, chiedendo aiuto e consiglio anche alla popolazione.

La nuova chiesa è architettonicamente ispirata all’arte lombarda del 1.400, nella facciata principale è incorporato il campanile la cui base racchiude l’atrio d’ingresso, ha una sola navata di 12 metri di larghezza con quattro cappelle ed un ingresso laterale per parte.

Le misure principali della chiesa sono:
-   Lunghezza: metri 44.70;
-   Larghezza: metri 26.00;
-   Altezza alla croce del campanile: metri 44,50;
-   Superficie coperta: metri quadri 915;
-   Volume: metri cubi 9.000

Nel corso degli anni la chiesa venne arricchita  con sculture, affreschi, portoni, vetrate, un nuovo organo, fino al nuovo rivestimento del sagrato.
Tra le opere principali ricordiamo:
-   la statua di San Rocco ed il Crocefisso in legno posto sull’architrave del presbitero del  1934 a cui vennero poste dieci anni più tardi le statue della Madonna Addolorata e di San Giovanni, la Via Crucis del 1945; il portale della chiesa del 1964 e il Battistero del 1965 realizzati dallo scultore santostefanese Luigi Fornara;
-   gli affreschi che decorano la chiesa, in particolare l’Ultima Cena  che si trova alle spalle dell’altare del 1947, alla stessa data risalgono i due episodi di vita di Santo Stefano, le schiere di angeli ed evangelisti posti sulle arcate trasversali della navata centrale, tutte opere di Ettore Mazzini;
-   gli amboni rappresentanti i quattro evangelisti inaugurati il 6 ottobre 1985 scolpiti per mano dello scultore Giovanni Zanetta di Santo Stefano.

I parrocchiani di Santo Stefano, oltre all’aver versato per la quasi totalità i fondi necessari,  si attivarono fin da subito nel collaborare attivamente alla costruzione della nuova chiesa con gratuita prestazione d’opera e con l’offerta di materiali, manovalanza, trasporti, legnami, sabbia, ghiaia ecc.

L’opera più antica all’interno della chiesa è il quadro del Santo Patrono risalente alla metà del 1.600, raffigura Santo Stefano con le braccia allargate e lo sguardo rivolto al cielo dove compare la Trinità seduta tra le nubi.